La bici ibrida
Ad affiancare le bici da strada e le MTB in questi negli ultimi anni è ricomparsa una tipologia di bicicletta che tiene insieme un po’ entrambe le esigenze: quella di una impostazione stradistica corsaiola ma anche quella di una bici pensata per affrontare almeno sentieri e strade bianche. Questa tipologia di bici si chiama gravel (da ghiaia in inglese) e discende dai modelli del ciclismo eroico.
Se le biciclette gravel derivano quasi interamente dai modelli da corsa, addolcendo le geometrie del telaio, rendendo i rapporti più agili e passando a coperture più generose, le biciclette ibride (o fitness, o combine, ormai trovano tutti i nomi possibili per descriverle) discendono invece dalle mountain bike, mantenendo quindi il classico manubrio flat con i comandi del cambio a levette, allungando i rapporti (la corona più grande può arrivare anche a 48/50 denti) e implementando cerchi e copertoni più stretti (solitamente si utilizzano misure vicine ai 40mm per le coperture). Le differenze non sono molte a livello di prestazioni, ma l'esperienza di guida è completamente differente e ognuno deve capire quale preferire.
Arrivando da esperienze MTB personalmente preferisco questo secondo tipo in quanto mi permette di gestire in maniera più efficiente il cambio dei rapporti e mi fa sentire più preciso nel controllo della bicicletta. Dopo una lunga ricerca tra i modelli di fascia media ho trovato finalmente un modello che mi piacesse e lo ho acquistato: si tratta della Lombardo Amantea 200. Un telaio dalle geometrie simili a quelle MTB con una serie di accorgimenti per rendere più comoda la percorrenza, viene fornita di serie con coperture da 42mm che garantiscono buona stabilità negli sterrati.
Si tratta sicuramente della bicicletta con cui ho percorso più chilometri e partecipato a più eventi e, nonostate abbia cercato qualche nuovo modello più performante col quale sostituirla, alla fine ho deciso di tenerla effettuando una serie di modifiche allo scopo di alleggerirla e migliorarne le prestazioni:
- Sostituito l'attacco originale del manubrio, molto pesante e dalla continua necessità di manutenzione, con uno in carbonio.
- Sostituite le manopole originali col modello Ergon GP5 dotato di barend.
- Sostituito il manubrio originale da 600mm con uno in alluminio da 630mm per recuperare lo spazio in più occupato dalle manopole nuove.
- Sostituite le pesanti forcelle ammortizzate con un modello rigido in alluminio, dotato tra l'altro di attacchi per i portaborraccia.
- Sostituiti i pedali originali con un modello Shimano a sgancio rapido.
- Sostituito il pacchetto pignoni originale Shimano dai rapporti 12-32 con uno sempre Shimano dai rapporti 11-34.
- Sostituito il tubo della sella originale dotato di ammortizzatore con uno in carbonio e viti in titanio.
- Sostituita la sella con una in carbonio.
- Sostituiti i copertoni originali con un paio di Schwalbe Smart Sam Plus 700x40.
Dopo un anno e mezzo di utilizzo intensivo, superati i 15.000 chilometri, ho voluto effettuare un ulteriore upgrade andando a effettuare le seguenti modifiche:
- Sostituita la trasmissione originale con una Shimano Deore XT 2x9, dal perno passante invece di quello quadro.
- Sostituiti i deragliatori con modelli della serie SRAM GX.
- Sostituiti i freni originali con gli Avid BB7, sempre meccanici.
- Sostituite le ruote originali con cerchi Stan's Grail MK3 e mozzi Novatec D791SB/D792SB