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Gestione del watchdog su schede WAFER 582x

Un circuito di watchdog è un dispositivo hardware che permette di effettuare un controllo sullo stato del sistema e riavviare la macchina nel caso risulti non operativa a causa di un crash irreparabile del software. Il funzionamento solitamente è basato su un timer non pilotato dalla CPU principale che viene impostato dall'utente ad un valore stabilito e diminuisce nel tempo; quando questo valore raggiunge lo zero allora viene alzato il segnale di reset del sistema e la macchina viene riavviata.

La scheda WAFER 5822 prodotta dalla taiwanese ICP include tra i suoi componenti un circuito di watchdog programmabile che si interfaccia col sistema grazie a due registri:

 Registro   Modalità   Azione 
0x443  Scrittura   Imposta il timer del circuito 
0x443  Lettura   Attiva il decremento del timer 
0x843  Lettura   Disattiva il decremento del timer 

Il manuale della scheda spiega molto chiaramente come utilizzare tali registri, e fornisce anche codice di esempio in assembler: a questo punto occorre solo decidere come interfacciare l'hardware con l'utente. Il sistema più comodo e intuitivo a mio avviso è quello di utilizzare la directory virtuale /proc sia per attivare e disattivare il timer, sia per avvisare il sistema che l'applicazione è ancora viva. Sebbene il registro hardware sia uno solo, nulla mi vieta però di creare più file a cui associare dei timer software che poi il programma verifica periodicamente: nel momento in cui uno di tali timer non riceve risposta dall'applicazione corrispondente, il programma sospende l'aggiornamento del registro hardware riavviando di fatto la scheda. Per una gestione pi&ugrave accurata poi ho supportato anche un dispositivo /dev/watchdog che deve essere regolarmente aperto come un file normale e nel quale occorre spedire il carattere V prima dello scadere del tempo. Se il dispositivo viene chiuso prima della spedizione di tale carattere, oppure se il carattere non viene spedito in tempo, il sistema si riavvia immediatamente.

Proviamo quindi a compilare il sorgente come modulo con il supporto della directory /proc attivato, carichiamolo in memoria e controlliamo nella directory /proc se compare la nuova directory:

[/root]# gcc -DMODULE -D__KERNEL__ -O6 -c wafer582xwdt.c [/root]# insmod wafer582xwdt.o [/root]# lsmod Module Size Used by wafer582xwdt 5696 0 (unused) [/root]# ls -la /proc/watchdog/ totale 0 drw-r--r-- 1 root root 0 gen 6 09:03 . dr-xr-xr-x 47 root root 0 gen 6 09:51 .. -rw-r--r-- 1 root root 0 gen 6 09:03 0 -rw-r--r-- 1 root root 0 gen 6 09:03 1 -rw-r--r-- 1 root root 0 gen 6 09:03 2 -rw-r--r-- 1 root root 0 gen 6 09:03 3 -rw-r--r-- 1 root root 0 gen 6 09:03 4 -rw-r--r-- 1 root root 0 gen 6 09:03 5 -rw-r--r-- 1 root root 0 gen 6 09:03 6 -rw-r--r-- 1 root root 0 gen 6 09:03 7 -rw-r--r-- 1 root root 0 gen 6 09:03 8 -rw-r--r-- 1 root root 0 gen 6 09:03 9 -r--r--r-- 1 root root 0 gen 6 09:03 status [/root]#

Come possiamo vedere abbiamo a disposizione 10 differenti timer a livello logico per poter gestire il sistema di watchdog. Proviamo ora a vedere cosa dice il file di stato:

[/root]# cat /proc/watchdog/status The watchdog is now disabled. WDT timeout: 7 Module ping: 5 /dev/watchdog timeout: 10 - disabled /proc/watchdog/0 timeout: 0 /proc/watchdog/1 timeout: 0 /proc/watchdog/2 timeout: 0 /proc/watchdog/3 timeout: 0 /proc/watchdog/4 timeout: 0 /proc/watchdog/5 timeout: 0 /proc/watchdog/6 timeout: 0 /proc/watchdog/7 timeout: 0 /proc/watchdog/8 timeout: 0 /proc/watchdog/9 timeout: 0 [/root]#

Esattamente quello che ci aspettavamo di trovare, ovvero l'indicazione che il dispositivo è disattivo in quanto non abbiamo ancora provveduto ad attivarlo. Proviamo allora ad eseguire il programma di esempio watch (sorgente C, 725 byte), che gestisce il file /dev/watchdog secondo le specifiche richieste:

[/root]# ./watch >/dev/null & [1] 726 [/root]# cat /proc/watchdog/status The watchdog is now enabled. WDT timeout: 7 Module ping: 5 /dev/watchdog timeout: 10 - enabled /proc/watchdog/0 timeout: 0 /proc/watchdog/1 timeout: 0 /proc/watchdog/2 timeout: 0 /proc/watchdog/3 timeout: 0 /proc/watchdog/4 timeout: 0 /proc/watchdog/5 timeout: 0 /proc/watchdog/6 timeout: 0 /proc/watchdog/7 timeout: 0 /proc/watchdog/8 timeout: 0 /proc/watchdog/9 timeout: 0 [/root]#

Il dispositivo ora viene indicato come attivo; se volete provare il suo effettivo funzionamento provate a lanciare direttamente il comando watch nella shell e ad interromperlo con un CTRL-C, il sistema dovrebbe brutalmente riavviarsi dopo poco. Possiamo ora provare ad attivare invece i timer presenti nella directory /proc/watchdog utilizzando il programma di esempio mwatch (tipo sconosciuto, 396 byte):

[/root]# ./mwatch >/dev/null & [2] 728 [/root]# cat /proc/watchdog/status The watchdog is now enabled. WDT timeout: 7 Module ping: 5 /dev/watchdog timeout: 10 - enabled /proc/watchdog/0 timeout: 50 /proc/watchdog/1 timeout: 45 /proc/watchdog/2 timeout: 64 /proc/watchdog/3 timeout: 34 /proc/watchdog/4 timeout: 65 /proc/watchdog/5 timeout: 59 /proc/watchdog/6 timeout: 72 /proc/watchdog/7 timeout: 36 /proc/watchdog/8 timeout: 41 /proc/watchdog/9 timeout: 54 [/root]#

Il file di stato ci riporta i differenti tempi di controllo impostati per ogni singolo timer. Tale risultato è ovviamente ottenibile anche se andiamo a leggere ogni singolo file presente nella directory. Per disattivare un timer così impostato è necessario scrivere il valore 0 all'interno del file corrispondente.

Ultima cosa: se vi interessa utilizzare il driver direttamente nel kernel dovete applicare la patch che ho fornito, ed attivare il driver dalla sezione dei dispositivi a carattere: verrà offerta una opzione aggiuntiva per decidere se includere il supporto del filesystem /proc oppure no. Compilato come modulo invece è possibile caricarlo specificando una serie di parametri che modificano i valori preimpostati: timeout indica il valore che viene scritto all'interno del registro di watchdog, ping è l'intervallo tra ogni lettura di tale registro per avvisare che tutto funziona regolarmente mentre devtimeout indica il tempo massimo entro il quale un programma che usa il dispositivo /dev/timeout deve spedire il carattere di controllo.

RIFERIMENTI

In allegato vi lascio il sorgente del modulo appena discusso e il sito del produttore della scheda. Quanto discusso vale anche per la scheda WAFER 5820, sorella più piccola di quella descritta nell'articolo. Gli altri modelli della famiglia WAFER invece utilizzano dispositivi differenti per la gestione del watchdog e non sono quindi compatibili.

  • Il sorgente del driver (sorgente C, 17 KB) per il circuito di watchdog.
  • Il sorgente del programma di esempio watch (sorgente C, 725 byte).
  • Il sorgente del programma di esempio mwatch (tipo sconosciuto, 396 byte).
  • Il sito del produttore della scheda.